Pannello 5.
Commedia. Inferno



Testi:
Carlo Ossola
Edoardo Sanguineti
Osip Mandel’stam

Immagine:
Sandro Botticelli
Nella versione a stampa la filigrana con il marchio della Società Dantesca Italiana non è presente.
Disponibili anche in lingua inglese
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Carlo Ossola
Il poema di Dante è, prima di tutto, la febbrile fabbrica del De Civitate Dei. La caduta dai cieli, al primo istante della Creazione, dell’angelo ribelle, di Lucifero, crea – nello schianto sulla terra – un’immensa voragine che sarà il pozzo dell’Inferno e, insieme, l’abisso dell’intera storia dell’umanità, ove sono infitti i traditori: di Dio (Lucifero), dell’umanità (Caino), di Cristo (Giuda). [...]

Edoardo Sanguineti
Come Dante, in necessaria e rigorosa progressione, acquista coscienza del suo compito e se ne rende meritevole, così il lettore, seguendo l’ascesa e l’ascesi del poema e del suo autore, è chiamato ad affrontarsi con tematiche e con linguaggi di crescente complessità, con sempre più “forti cose a pensar”, ed è sottoposto ad una sorta di parallela purificazione. [...]

Osip Mandel’stam
Se le sale dell’Ermitage all’improvviso dessero fuori di matto, se i quadri di tutte le scuole e di tutti i grandi pittori all’improvviso si staccassero dai chiodi, penetrassero l’uno nell’altro, si mischiassero fra loro e riempissero di urla futuriste e di una furiosa eccitazione cromatica l’aria che odora di chiuso, ne deriverebbe qualcosa di simile alla Commedia dantesca. [...]