Sulla scorta di recenti acquisizioni nell’ambito della tradizione manoscritta delle Egloge e del recupero di testimonianze inedite e rare nell’ambito della documentazione storica e archivistica coeva, l’intervento mira a fornire una nuova lettura dell’ultima egloga di Dante e una interpretazione organica del corpus completo della corrispondenza poetica di Dante e Giovanni del Virgilio. Lo spessore del dibattito letterario condotto sulle più ardue problematiche della poetica degli stili impone una riflessione peculiare intorno al tema distintivo e rilevante della laurea dantesca, che si dipana tra Paradiso ed Egloge nella prospettiva di una nuova poesia e di una nuova lingua, e sulla codificazione del mito del ‘poeta incoronato’ tra Mussato e Dante. Nuove tracce della fortuna del Dante bucolico consentono ora di ridefinire questi temi e di riesaminare la vicenda biografica del Poeta esule a Ravenna nel quadro complesso delle dinamiche politiche e giuridiche dell’Italia comunale, che non solo costituiscono il contesto storico entro il quale si inscrive il testo della corrispondenza dotta tra il magister bolognese e Dante, ma consentono di decriptare, e interpretare così sotto una nuova luce, le allusioni al conflitto politico, culturale ed esistenziale che si cela dietro il velo dell’allegoria bucolica.